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3 nov 2019

Nicoletta Forneri e il mestiere di scrivere

"Uno scrittore non si riposa mai – scrivere è un modus vivendi, un modo di respirare, di guardare, di amare – e quando si ferma è aspirato dal caos, o dal caso, in cui troverà gli spunti, gli appigli –un’emozione, un pathos, un’idea – per la sua futura opera.

Scrivere è ampliare la coscienza e metterla in risonanza con il mondo e poi con il Logos portare la luce e riparare le dissonanze con nuove armonie verbali.

Chi scrive porta costantemente sulle spalle l’incongruenza del mondo, rasentando il misticismo laddove ne sentisse empaticamente il dolore: scrivere è per lui sia l’esorcismo del dolore del mondo, sia uno scudo fatto di un altro mondo, un altro verbo, un altro logos. Un’altra creazione."

Nicoletta Forneri

24 feb 2019

Custodiamo i nostri ricordi

I nostri ricordi costituiscono la nostra identità.
Le storie vissute diventano ancora più autentiche e nostre quando le ripetiamo a noi stessi, le narriamo emotivamente nel nostro parlato interiore, le metabolizziamo, le custodiamo nell'anima.
L'anima è fatta di narrazioni, come il corpo è fatto di cellule.
Quando la mente si sfrangia, i ricordi si allentano e pian piano ci abbandonano, allora perdiamo l'essenza di noi stessi.

Oliver Sacks e il suo ultimo libro Gratitudine

Gratitudine è il titolo dell'ultimo libro di Oliver Sacks pubblicato da Adelphi (anno 2016).
Gli scritti raccolti in questo libro esprimono la gratitudine che Oliver Sacks ha voluto indirizzare ai suoi lettori che in tanti anni lo anno seguito appassionandosi alla sua forma di scrittura, unica nel suo genere ibrido tra saggio e romanzo.
Quelle di Gratitudine sono pagine vibranti di entusiasmo e vitalità nelle quali si rivela grande passione e urgenza narrativa. 
Riflettendo sulla sua vita da ottantenne, Sacks confida di percepire «non una riduzione ma un ampliamento della vita mentale e della prospettiva». Per questo desidera, nel breve tempo che gli resta anche a causa della malattia, «vivere nel modo più ricco, più intenso e più produttivo possibile».
Un libro appassionante nel quale Oliver Sacks ringrazia e dona al tempo stesso.

23 feb 2019

Narrare e scrivere per rafforzare la volizione

Scrivere con assiduità rafforza la determinazione e la volizione che rappresenta l'opposto dell'apatia.
Attraverso la scrittura, attività che assorbe completamente, sviluppiamo la qualità del coinvolgimento e dell'empatia.
Il processo di verbalizzazione, come il processo di scrittura, ha enormi proprietà terapeutiche. Mentre scriviamo prendiamo le distanze dai problemi anche se paradossalmente stiamo parlando proprio di questi. In realtà li vediamo con più distacco e diveniamo più obiettivi nei confronti della realtà e più capaci di trovare  soluzioni per vivere con maggiore serenità.

L'importanza della narrazione e il suo potere terapeutico

La narrazione è fondamentale a livello individuale e culturale. L'essere umano ha una predisposizione particolare nell'organizzare l'esperienza in forma narrativa. L'esigenza narrativa risponde al bisogno di ricostruire la realtà, analizzandola e restituendole un preciso significato. Ogni individuo sente il bisogno di definirsi come parte di un contesto più ampio, dandosi scopi e intenzionalità. Gli avvenimenti della vita vengono ricostruiti in maniera tale che siano in linea con questa immagine di sé.
L'importanza della narrazione ha portato autori e studiosi a conferire determinate regole al testo narrativo. È possibile individuare in ogni testo narrativo alcune strutture di base che assolvono a determinate funzioni, in modo da essere facilmente comprese e da offrire una piacevole scorrevolezza e fluidità. Ogni storia viene contestualizzata nella parte iniziale descrivendone l'ambiente e collocandola in un determinato spazio-temporale.

Trovare il bello nel brutto

Trovare una dimensione di armonia e gradevolezza tra cose brutte, ecco il massimo della bellezza.

Rossana d'Ambrosio

Escher - Enigma

Il destino e gli incontri della vita

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime
prim'ancora che i corpi si vedano.
Paulo Coelho