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21 ott 2017

10 mar 2017

La scrittura come terapia emozionale

La scrittura terapia si fonda sul presupposto che la possibilità di esprimere le proprie emozioni funga da processo di liberazione psicologica e di approfondimento sull'identità personale.
Comprendere le proprie emozioni descrivendole e osservandole allo specchio, attraverso il processo di scrittura, diviene lenitivo per le ferite, per superare traumi, osservandoli in maniera più matura e distaccata, trovando altresì gli strumenti per superare i momenti più difficile con fermezza e volontà.
La perseveranza nella scrittura aiuta ad affermare l'autodeterminazione necessaria anche per superare momenti di difficoltà e sconforto, che spesso portano le persone a rimanere prigioniere di loro stesse.

2 mar 2017

Comunicare la Scienza

Comprendere come comunicano le cellule per sconfiggere il cancro


Quando le cellule sane danno a se stesse, al proprio interno, normali messaggi proliferativi (mi serve quella proteina, abbassa questo, alza quest'altro), in realtà attuano esattamente trasporti di massa dal punto di vista molecolare. I loro messaggi non sono telefonate, sono molecole che vanno da un punto all'altro e quando arrivano a destinazione si attaccano a qualcosa, un gene o un enzima, e gli dicono accenditi oppure fai questa determinata cosa. 
Io credo che quando si ha il cancro, questo trasporto delle informazioni avvenga in maniera sregolata, che il "sistema postale" all'interno della cellula non sia più lo stesso e certi messaggi vengano amplificati: qualche volta chissà perché il postino anziché portare una lettera ne fa diecimila copie e le distribuisce in giro. Altre volte, invece, non porta più la lettera e la fa a pezzi. Oppure sceglie di recapitare una certa lettera e ne rifiuta un'altra, creando il caos, destabilizzando l'intelligenza centrale della cellula. Questo scombussolamento complessivo noi lo chiamiamo cancro.
In condizioni normali le cellule sono perfettamente capaci di vedere se stanno bene o se stanno dando i numeri, cioè se cominciano a fare cose in forma patologica. Dispongono cioè di veri e propri controllori interni e quando si rendono conto che stano diventando pericolose per le cellule vicine, si suicidano. Questa è la cosiddetta apoptosi cellulare: la morte programmata. Tutte le cellule sanno che devono morire dopo un certo numero di cicli riproduttivi.
(...)
Il cancro fa parte della nostra vita, tutti noi abbiamo il cancro, centinaia, forse migliaia di volte, nel corso della nostra esistenza. Se mi guardassi dentro, adesso, potrei avere anche cento cancri. Grazie al cielo, però, il sistema immunologico è generalmente capace di trovarli, fermarli, ucciderli. Succede in continuazione.

Tratto dal libro "Il male curabile" di Michele Cucuzza.
La sfida di Mauro Ferrari, il matematico italiano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori

1 mar 2017

Corso di scrittura per insegnanti e appassionati di didattica

- insegnanti che hanno elaborato o desiderano elaborare materiale didattico e vogliono strutturarlo per proporlo alle case editrici di scolastica
- a chi insegue il sogno di dedicarsi alla narrativa per l'infanzia per capire come ci si rivolge a bambini e ragazzi, imparando a creare personaggi e ambientazioni
- agli appassionati di fumetti per impararne i segreti lavorando accanto a un fumettista professionista per cimentarsi nella realizzazione di una graphic novel.
- a chi ama dilettarsi nell'ambito della musica e drammatizzazione

Info: mentenarrativa@gmail.com

9 feb 2017

Creatività: un urlo dell'anima

 
Parlando di creatività si può dire di tutto. Ogni cosa può rientrare nell’argomento e tutti oggi ne parlano. Il rischio è quello di di essere banali. E se questo si verifica, crolla ogni fondamento! Infatti, per definizione, la creatività è in netta antitesi con la banalità.
Cercherò, in questo articolo, di presentarvene alcuni aspetti, e in altri arriverò a una parte più pratica relativa agli esercizi per sviluppare il pensiero creativo.

Di fronte alla richiesta di una definizione di creatività, ogni giorno ne darei una diversa e non con voluto intento, ma con la difficoltà di fissare entro determinati argini qualcosa di fluttuante e impalpabile.
Ogni giorno, percepisco la creatività in varie modalità e secondo diversi aspetti. Ognuno di questi non è in antitesi con gli altri, ma ne coglie un’altra sfaccettatura e tutte insieme formano un’immagine in perenne movimento.
Questa immagine mentale, rappresentativa della creatività, come tutto ciò che è in movimento, si spinge verso una forma astratta e incompiuta. È qualcosa di simile all’onda del mare che, con tutta la sua impetuosità, è mossa da una forza inarrestabile.
Dietro l’onda creativa c’è sempre la forza dell’impegno profuso e la capacità di rimandare le gratificazioni.
L’Eureka di Archimede, nello scoprire che un corpo immerso nell’acqua sposta una quantità di liquido pari alla sua massa, non è una lampadina che si accende nel buio della non conoscenza. Rappresenta, invece, l’illuminazione che giunge dopo anni di studi condotti con perseveranza.
Da qui, il modus dicendi ”la creatività non è ispirazione, ma traspirazione”.
Se pensiamo, poi, al lavoro di Alexander Fleming, al sudore possiamo aggiungere anche le lacrime. Infatti, nel suo laboratorio, ancora prima di scoprire il potere antibiotico della muffa, scoprì che le lacrime contengono una sostanza antibiotica naturale che battezzò Lisozima (le sue lacrime caddero su un vetrino dopo ore ed ore di lavoro, portandolo così alla coperta).

Da questo risulta evidente che la capacità di produrre idee e trovare soluzioni innovative è strettamente correlata alle competenze raggiunte in un determinato ambito.
In questo caso, ci stiamo riferendo alla creatività di pensiero e non alla creatività artistica che, presa a sé, sarebbe più corretto definire “originalità espressiva”.

31 gen 2017

Esternare le emozioni ha un grande potere terapeutico

Il processo di verbalizzazione, come il processo di scrittura, racchiude un grande potenziale terapeutico. Mentre scriviamo ci distraiamo dai problemi anche se paradossalmente stiamo parlando proprio di questi. In realtà li vediamo con più distacco e diveniamo più obiettivi nei confronti della realtà e più capaci di intravedere soluzioni.
Narrare, oralmente o attraverso la scrittura, è un balsamo in grado di rasserenare, sia che stiamo trattando cose piacevoli o situazioni di sofferenza.
Attraverso la scrittura, attività che assorbe completamente, sviluppiamo la qualità del coinvolgimento e dell'empatia.
Scrivere con assiduità aumenta la forza di volontà e la capacità di reagire di fronte ai problemi.

11 gen 2017

Differenza tra racconto e novella

La novella è una narrazione breve con personaggi umani (a differenza della favola) e con contenuti verosimili (a differenza della fiaba).

Secondo alcuni, non vi è una sostanziale differenza tra racconto e novella
La differenza è dovuta alla prevalenza dell’uso di un termine o dell’altro secondo l’epoca storica. In fatti in Italia, a partire dall’Ottocento, si diffuse l’uso del termine racconto in riferimento a quel genere che prima era stato definito novella.

In realtà pare più corretto ritenere che la novella abbia una sua precisa connotazione. Essa ha origini molto antiche e in origine si diffuse oralmente. Si stima che le sue origini siano anteriori all'anno Mille, epoca in cui non esistevano vere e proprie forme di scrittura. Inizialmente la novella parlava della vita dei Santi, ma a partire dal Duecento, grazie a Boccaccio, questo genere acquisirà altre caratteristiche, assumendo un ruolo educativo e dovendo anche provvedere al dialetto. Il Decameron boccaccesco rappresenta l'esempio di questo cambiamento.

Successivamente la novella si arricchirà di altri aspetti, come la sua caratteristica di indagare sulla coscienza. Essa non racconta storie situate in luoghi geografici ben precisi, opera una critica della contemporaneità. Lo scrittore italiano di novelle, per eccellenza, è Luigi Pirandello. 
Non dimentichiamo tuttavia Grazia Deledda, Giovanni Verga, Italo Svevo, Italo Calvino, Dino Buzzati, Piero Chira, Carlo Cassola, e molti altri.
Un'altra differenza è che la novella fa sempre riferimento alla vita reale, mentre il racconto è una narrazione che può avere sia un contenuto realistico ma anche fantastico. Inoltre la novella è più lunga del racconto, avendo generalmente la lunghezza di un romanzo breve.

10 gen 2017

Leggendo si va alla scoperta del mondo

L'attesa della felicità

Se si vuole costruire la felicità si ricordi che la stanza più grande sarà quella dell'ATTESA.
Jules Renard

Le emozioni dalla A alla Z

Nomi di emozioni, dalla A alla Z

A - Ammirazione, Amore, Angoscia, Ansia, Amarezza, Apprensione, Attesa
B - Beatitudine
C - Compassione, Compiacimento, Curiosità, Collera, Costernazione
D - Dolore, Disgusto, Disprezzo, Dubbio, Delusione
E - Estasi, Entusiasmo
F - Frustrazione
G - Gioia, Gratitudine, Gratificazione, Gelosia

I - Ira, Invidia, Inquietudine, Imbarazzo, Inadeguatezza, Insicurezza, Indifferenza, Impazienza
L - Livore, Letizia, Leggerezza
M - Malinconia, Mestizia
N - Noia, Nostalgia
O - Ostinazione, Orgoglio, Odio
P - Paura, Prostrazione, Perdono
R - Rabbia, Rancore, Riconoscenza, Rassegnazione, Rimorso, Rimpianto
S - Sorpresa, Stupore, Sgomento, Soddisfazione, Speranza, Sospensione, Struggimento, Sopraffazione, Stima, Scoraggiamento
T - Terrore, Turbamento
U - Umiliazione
V - Vergogna, Vendetta
Z - Zuzzerellaggine (spensieratezza, svagatezza)

Vedere le cose con altri occhi


Curare l'anima

Nulla può curare l'anima se non i sensi,
come nulla può curare i sensi se non l'anima. 
Oscar Wilde

Scrivere, leggere, comunicare, ascoltare... sono atti terapeutici


I diversi generi del romanzo

Il romanzo si distingue dal racconto per la lunghezza e anche per la maggiore complessità, quindi tempi più lunghi, vicende e ambienti più dettagliati, maggior numero di personaggi. Tuttavia esistono romanzi brevi, così come esistono racconti lunghi.

Il romanzo, in base alle caratteristiche distintive che si rilevano al suo interno, può essere classificato in diversi generi e anche sottogeneri.
- Romanzo psicologico quando emerge in primo piano l’individuo, le sue emozioni e sentimenti, le sue passioni e contraddizioni.
- Romanzo a sfondo sociale se si tratteggia la vita dei ceti sociali economicamente svantaggiati o si denunciano situazioni di sopruso e pregiudizio.
- Romanzo di analisi che mette in mostra tutte le sfaccettature del sentimento e le pulsioni dell’inconscio.
- Romanzo di ambiente e di costume se si descrivono comportamenti di gruppi sociali e di individui che li rappresentano.
- Romanzo storico se la vicenda si svolge in un periodo storico ben definito e importante per lo svolgimento dei fatti.
Romanzo epistolare quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l’espediente del carteggio epistolare.
Romanzo in forma di diario quando le vicende dei personaggi sono trasmesse con l’espediente del diario.
Romanzo di formazione quando l’attenzione è rivolta alla evoluzione del personaggio verso la maturità e l’età adulta.
Romanzo didattico quando il romanzo è un pretesto per impartire insegnamenti.

9 gen 2017

Il fattore tempo nel romanzo psicologico

Nel romanzo psicologico si assiste a una notevole espansione del tempo delle riflessioni rispetto al tempo della storia: è presente uno spaccato dei pensieri del protagonista.
Infatti i romanzi e i racconti psicologici possiedono una tendenza spiccata a privilegiare l’analisi della vita interiore dei personaggi rispetto alla narrazione di accadimenti e azioni. Gli stati d’animo, i moti interiori, le emozioni e le riflessioni del protagonista divengono il fulcro della narrazione. 
Proprio questa tendenza all’analisi della vita interiore comporta una diversa trattazione del tempo: infatti il tempo della storia può essere breve e il tempo del racconto molto lungo.

Caratteristiche del romanzo sociale

Il romanzo a sfondo sociale (altrimenti detto semplicemente romanzo sociale) si sviluppa nella prima metà dell'Ottocento ed è un genere di romanzo teso a evidenziare situazioni di sopruso e pregiudizio.
Si offre particolare risalto alla rappresentazione dei costumi della società che fa da sfondo alla vicenda narrata evidenziando, ponendo l'accento sui mali, le ingiustizie, le insopportabili condizioni di vita delle classi più svantaggiate.
Ambientata in un'epoca storica contemporanea a quella dell’autore, la vicenda narrata è per lo più caratterizzata da un intreccio denso di emotività. 

Il romanzo sociale, nato nella prima metà dell’Ottocento con le opere dello scrittore francese Honoré de Balzac, che ne può essere considerato il creatore, e con quelle del famoso scrittore inglese Charles Dickens, ebbe larga diffusione anche nella seconda metà dell’Ottocento con le opere di Emile Zola e nel Novecento, in particolare con i romanzi di Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini e Paolo Volponi nei quali affiora chiaramente l’intento di denuncia politica e morale nei confronti di determinati fenomeni sociali.

8 gen 2017

I sogni lucidi e la terapia immaginativa

Il sogno lucido è una sorta di sogno cosciente e pilotato al quale si può arrivare dopo opportuni esercizi di rilassamento in grado di condurre ad uno stato tra la veglia e il sonno, in cui prendono forma le fantasie e l’immaginazione.
Usato fin dai primi del '900 veniva utilizzato per esplorare il subconscio e far affiorare le potenzialità della personalità, fino a quando emerse che lo spazio immaginativo poteva avere anche una valenza terapeutica, rimuovendo stati di ansia e sintomi psicopatologici.
Con la terapia immaginativa, quindi, le immagini diventano la base fondamentale  e da esse ci si lascia trasportare per condurre l’inconscio altrove.
Il mondo interiore della persona viene così ad essere rappresentato dalle “storie” che emergono e dal loro linguaggio simbolico in cui si rivelano i conflitti inconsci, i bisogni, le angosce, i desideri e nel contempo anche le potenzialità nascoste.
Con la terapia immaginativa, oltre a portare alla luce problematiche irrisolte e timori, si persegue successivamente l’intento di raggiungere uno stato di equilibrio interiore e serenità, evocando durante il sogno lucido immagini rasserenanti.
In questo caso, i sogni lucidi possono essere considerati l’opposto degli incubi. 
Infatti i sogni lucidi sono consapevoli, si è coscienti di essere svegli, le scene visualizzate sono piacevoli e gratificanti.
Durante un incubo invece non si è coscienti, le scene sono terrificanti e sgradevoli, ci si sveglia confusi senza distinguere per qualche istante il sogno dalla realtà. 
Ci sono diverse tecniche per arrivare a raggiungere lo stato di sonno-veglia in cui si riescono a visualizzare immagini fino ad arrivare a generare il sogno lucido.


I sentieri della vita - Gerardi, Peirone

Ritengo che il viaggio più bello e arricchente non sia quello alla scoperta di luoghi esotici, ma piuttosto quello alla scoperta della psiche umana. Un viaggio nei meandri della mente è pura emozione perché ci svela meccanismi inimmaginabili.
Non è facile districarsi nei sentieri di menti contorte, maniacali, depresse, rabbiose… ma ci consente anche di afferrare la bellezza e la stravaganza dell’animo umano in tutta la sua poliedricità, comprendendo meglio anche noi stessi.
Chi volesse affrontare questo viaggio straordinario può leggere il libro
“I sentieri della vita” di Elena Gerardi e Luciano Peirone

Il vissuto onirico e la sua narrazione

L'oniroterapia è una tecnica psicoterapeutica che sia fonda sull'utilizzo delle immagini mentali. 
Il terapeuta si serve di immagini o personaggi simbolici per far costruire al cliente una storia libera.
La storia immaginata e raccontata durante la seduta permette al terapeuta di accedere ai conflitti interiori del suo assistito. 
Il cliente parla per immagini, esprime sensazioni corporee, emozioni, desideri e ansie, in modo che l'universo interiore e inconscio possa emergere.

Il compito del terapeuta è orientare lo scorrere delle immagini e afferrare eventuali meccanismi di fuga di fronte a contenuti immaginativi angosciosi.
Il terapeuta lascia molta libertà al flusso di immagini che emergono dal cliente, in modo da rilevare gli elementi più significativi e importanti del suo vissuto.

Il vissuto onirico, liberando la funzione biologica dell’Immaginario, genera una presa di coscienza. 
Questa presa di coscienza è il risultato dell’integrazione di elementi divenuti nevrotici perché fino a quel momento dissociati e non compresi.
Per raggiungere questo, il cliente viene condotto a vivere in relazione con il terapeuta, una dislocazione spazio-temporale della propria immagine corporea.
Questa tecnica, definita décentration, è una messa in condizione di rilassamento e distensione sensoriale che favorisce il riaffiorire spontaneo di immagini.